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Immagine del redattoreEmergenza Sorrisi

L’impegno non verrà mai meno nei confronti dei bimbi che avranno bisogno di noi!



Il Dott. Stefano Antonelli è stato uno dei protagonisti di un piccolo ma grande viaggio che ha condotto Sediki Chorouk in Italia per seguire un percorso che la condurrà verso un intervento volto a donarle una vita felice.

Emergenza Sorrisi ha il piacere di condividere quest'intervista rilasciata dopo il ritorno dalla missione chirurgica in Pakistan.


  • Dott. Stefano Antonelli, Iniziamo subito chiedendole, chi è Sediki Chorouk?

Chorouk è una bellissima bimba marocchina di due anni affetta da una cardiopatia congenita complessa che può determinare crisi asfittiche anche molto gravi, associata tra le altre cose anche a scarso o mancato accrescimento corporeo. Va trattata il prima possibile, in genere nel primo anno di vita. In questa storia io non sono un protagonista, ma solo un semplice intermediario. Nel percorso della piccola bimba sono intervenuti in realtà dei grandissimi professionisti che, senza se e senza ma, hanno dato subito su ogni fronte massima disponibilità per risolvere quanto prima il problema che affliggeva la bimba. Grazie ad un lavoro concertato di molte persone la bimba è riuscita ad arrivare, accompagnata dal padre, all’Ospedale del Cuore di Massa (Fondazione Toscana Gabriele Monasterio) ospedale in cui lavoro come anestesista rianimatore, per ricevere tutte le cure di cui aveva bisogno.

  • Come si muove la macchina di Emergenza Sorrisi in queste situazioni di emergenza? Come avete organizzato in particolare il viaggio di Sediki?

Quando siamo in missione, veniamo spesso a contatto con casi che non possono essere operati in loco; ed è così che Emergenza Sorrisi onlus è venuta a conoscenza del dramma che questa bimba stava vivendo e si è innescato un potente passaparola.

Nel caso di Chorouk, una volta contattato, - essendo io stesso volontario di Emergenza sorrisi -, ho presentato il complicato caso clinico della piccola al mio primario, il Dr. Paolo Antonio Del Sarto, e al primario di cardiochirurgia pediatrica, il Dr. Pak Vitali.

Vista la gravità del caso e la necessità di farla operare quanto prima nella nostra struttura, è stata attivata la Direzione Generale che, grazie al direttore generale, il Dr. Marco Torre, è riuscita ad avviare le procedure burocratiche.

A questo punto, grazie alla forte collaborazione tra l’associazione Emergenza Sorrisi e ‘Un cuore un mondo’ onlus operante all’interno della nostra struttura, è stato possibile gestire la partenza dal Marocco, il viaggio e l’accoglienza in Italia della piccola e di suo padre. Da qui è iniziato il percorso diagnostico assistenziale e infine terapeutico presso l’Ospedale del Cuore. La bimba è stata operata dal Dr. Pak Vitali insieme alla sua equipe ed è andato tutto per il meglio.

  • Quali sono – se ci sono state – le maggiori criticità del viaggio?

Chorouk, proprio per la patologia da cui è affetta, rischiava quotidianamente delle crisi cardio-respiratorie, ma per fortuna il viaggio in aereo è andato bene. Per questo, oltre a tutte le figure coinvolte, va menzionato il Consolato Italiano in Marocco che, grazie all’intervento del console Marco Silvi, ha favorito e facilitato la partenza della bimba agevolando le pratiche (rilascio passaporti, visti, etc), proprio considerata l’estrema gravità del caso.

  • Immagino sarete orgogliosi di aver dato alla piccola Chorouk la possibilità condurre una vita felice e risanata. Ma al momento della ripartenza, quali sono le vostre speranze, e anche le vostre paure, per il futuro di questi bambini?

Siamo indubbiamente tutti orgogliosi di questa bella storia, ma va detto che da anni l’Ospedale del Cuore si muove silenziosamente nel mondo della solidarietà internazionale.

Anche se l’ospedale in cui lavoro si trova a Massa in Toscana, sono orgoglioso di lavorare in un ospedale ‘senza frontiere’, in cui ogni figura professionale coinvolta è sempre pronta ad accogliere bambini affetti da cardiopatia congenita provenienti da ogni parte del mondo.

Chorouk come tutti gli altri bimbi che passano da noi ci ha “preso un po’ il cuore”, insomma non ci si abitua mai, ed è per questo che tutte le volte che è e sarà possibile, l’impegno non verrà mai meno nei confronti dei bimbi che avranno bisogno di noi. Colgo, infatti, l’occasione per ringraziare tutti i veri protagonisti di questo percorso, i professionisti che hanno garantito alla piccola Chorouk un percorso di salute impeccabile, garantendo un nuovo e promettente futuro alla bimba e alla sua famiglia. Un grazie va anche a tutto il personale amministrativo diretto dal Dr Luciano Ciucci, che ha contribuito a condurre al meglio questa “macchina della solidarietà”.

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