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Ridare un sorriso, ridare una vita

Immagine del redattore: Emergenza SorrisiEmergenza Sorrisi

Emilio Canet Lopez, chirurgo maxillo-facciale e volontario di Emergenza Sorrisi, si racconta e ci racconta la sua esperienza: “Qui un’operazione non è solo un atto medico, è una seconda possibilità per i bambini e le loro famiglie”

 

ROMA - Ci sono viaggi che cambiano una vita. E poi ci sono missioni che la salvano. Dal 11 al 19 gennaio 2025, il dottor Emilio Canet Lopez, chirurgo maxillo-facciale e volontario di Emergenza Sorrisi, ha partecipato alla sua terza missione umanitaria, operando bambini affetti da labiopalatoschisi in Etiopia.

Un’operazione che nei paesi più avanzati è di routine, in questi luoghi diventa un’ancora di salvezza. Perché qui la labiopalatoschisi non è solo una condizione medica, ma un marchio di esclusione. Bambini respinti dalla società, famiglie isolate, vite spezzate ancor prima di iniziare. Ma basta un’ora in sala operatoria per trasformare il loro destino.


Ogni missione mi segna profondamente, perché capisco quanto poco serva per cambiare il futuro di un bambino e della sua famiglia. Quei sorrisi che restituiamo sono molto più di un intervento chirurgico: sono un passaporto per una vita normale.


Ma dietro a questi successi ci sono sfide enormi: mancanza di risorse, condizioni difficili, necessità di improvvisare e adattarsi a ogni imprevisto. Nulla, però, può fermare un’équipe unita dalla stessa missione: portare speranza dove spesso sembra non esserci più.


Dottor Canet Lopez, qual è stato il momento più intenso di questa missione?

"Vedere i volti dei genitori dopo l’intervento. Quegli occhi pieni di lacrime e gratitudine ti ricordano perché siamo lì. Ti accorgi che non stai solo operando un bambino, ma stai ridando dignità a un’intera famiglia."


Quali sono le principali difficoltà in un contesto come questo?

"Dobbiamo affrontare ogni giorno la scarsità di strumenti e farmaci. Qui non esistono le risorse che diamo per scontate in ospedale. Bisogna adattarsi, trovare soluzioni con quello che abbiamo. Ma è proprio questa sfida che rende il nostro lavoro ancora più importante."


Cosa significa per questi bambini ricevere questo intervento?

"Significa essere accettati dalla loro comunità, tornare a scuola, avere la possibilità di un futuro. In molti paesi la labiopalatoschisi è considerata un segno di maledizione. Un intervento cambia tutto: restituisce loro una seconda possibilità."


C’è qualcosa che l’ha particolarmente colpita in questa esperienza?

"Abbiamo visitato una comunità incredibile, dove i bambini studiano e imparano a coltivare e allevare animali. Nonostante le difficoltà, c’è un forte senso di solidarietà. È stato bello vedere come la gente del posto, con il poco che ha, riesca a costruire qualcosa di meraviglioso."


Cosa serve per portare avanti missioni come questa?

"Supporto. Senza donazioni, senza aiuto, tutto questo non sarebbe possibile. Ogni piccolo contributo si trasforma in una vita salvata, in un bambino che può finalmente sorridere senza paura."



Ridare un sorriso, ridare una vita

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